Artigiani, Ingegneri, Studiosi, Pittori, Scultori, Medici e più ne ha, più ne metta. La praticità del “Commercio” di oggetti antichi, abilmente collocati con precisa Data storica e conseguente prezzo di vendita al Pubblico. L’Attività principale dei “Commercianti” è appunto la “Conoscenza della Materia, la giusta valutazione della stessa”. Quindi, “l’Esperienza acquisita nel praticare l’Attività” diventa un fattore determinante sia per lo studio giustamente dedicato all’oggetto, sia per l’obbiettività di valutazione, per venderli ad un giusto prezzo, agli acquirenti finali. Al “Pacchetto Lavoro” in possesso dell’Esperto Antiquario, inoltre vengono associate le “Tecniche del Restauro”, un grande spirito imprenditoriale atto alla fondazione di specifici “Laboratori di Studio e Ricerca”; il Ciclo dell’Attività Commerciale viene soddisfatta dalla forte predisposizione del Soggetto, al rapporto con il Pubblico. Attualmente, in tanti campi lavorativi, inclusi di Terzo Settore e Sportivi, non esistono “Leggi Organiche” che disciplinano una determinata Professione. Auspichiamo tutti che arrivi presto una Regolamentazione del Lavoro, un Albo Professionale Nazionale dedicato ad ogni Settore, in quanto manca materialmente una “Formazione Obbligatoria” per diventare veri Professionisti del Servizio o Lavoro scelto come Attività Sociale o Commerciale. In questo caso “l’Antiquario” preso di riferimento, avrebbe bisogno di una “Scuola integrata al Campo di Lavoro”, ovvero le Botteghe (luoghi semisconosciute, ormai in via di estinzione), per avere una frequentazione continua e costante con il “Maestro” l’Esperto d’Arte e Restauro. Esistono Accademie Universitarie specifiche agli insegnamenti ed al conseguimento di determinate Lauree in campo artistico e storico, ma ai fatti della “Pratica sul Campo”, per aprire un’Attività inerente a quanto studiato, bisogna riferire ad un “Decreto Legge”, il quale disciplina “un’Attività Commerciale Generale”. Il Soggetto che avvia un Commercio Antiquario, deve in ogni modo comunicare l’inizio dell’ Attività, precedentemente autorizzato dal Comune di appartenenza, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’Iter presenta lacune, insidie, sacrificio economico, di tutto un po’, messo a disposizione al di Sistema di Controllo, pronto a sollecitare ogni “defezione” a carico del Commerciante. Le poche Antiche Professioni presenti, al giorno d’oggi, sono allo stremo delle forze finanziarie, con uno sviluppo culturale inesistente, perso nel tempo, abbandonate al triste destino della “Chiusura”. Questo capita ogni santo giorno in ogni Tessuto Economico, Culturale e Sociale, mal gestito e disciplinato, da cultori del perfezionismo politico teorico. Quante “Botteghe Istituzionali” chiudono i battenti per mancanza di Lavoro, di Soldi, di Tessuto di Massa, quest’ultimo messo al palo, da Crisi Politiche ed Economiche Mondiali.
Antichi “Disegni Sociali”, “Antiche Valutazioni Economiche” (da parte di Mister X mai resi pubblici), immesse nell’ordinario di vita dei Popoli, atti a creare difficoltà e poca riconoscenza.
“Divide et Impera”, “Antico Motto” di cui non si conosce esattamente l’Origine, ma di cui, conosciamo esattamente il “Significato” (la leggenda narra che viene attribuito a due Personaggi Storici, in primo momento da Filippo il Macedone e successivamente Luigi XI di Francia, per i metodi politici espressi, atti alla divisione, alla rivalità dei Popoli, per un sicuro dominio). Lo Sport, come il Commercio ai giorni nostri, sono “Elementi” fortemente colpiti da una “Metodologia di Processo” sbagliata, per nulla facente funzione di “Aggregazione Sociale e Lavoro”. Il Valore delle “Antiche Professioni” non “Deve” essere disperso con questa facilità, per cura di cambiamenti fulminei di Politica Sociale ed Economica. Gli “Antichi Mestieri” sono patrimonio della “Cultura e del Benessere Sociale”, di formazione, di praticantato serio atto a valorizzare l’Espressione di Conoscenza, di interesse della Gioventù futura.
Un Popolo privo di “Cultura” è un Popolo schiavo.
#lezionidisogni
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