SALA STAMPA DALLA GOVERNANCE ALLO SPORT

E’ un luogo dove si incontrano i Giornalisti per la partecipazione attiva alla Conferenza Stampa. Ogni Organo Istituzionale ha una propria Sala Stampa vedi Palazzo Chigi, il Quirinale, Palazzo Madama, il Vaticano, il CONI e la FIGC. Nel mondo sportivo la Sala Stampa riveste un ruolo importantissimo come sappiamo, infatti a fine di ogni Gara Ufficiale ogni Allenatore o Giocatore commenta la propria, o della Squadra di appartenenza, la prestazione effettuata. Interesse specifico nello Sport del Calcio durante gli incontri di Champions League la Sala degli Stadi avvengono Conferenze straordinarie pre-Gara, fino ad arrivare ai commenti a caldo degli attori principali. Gli Stadi di Elite categoria 4 la più alta e nobile, la Sala Stampa deve ospitare non meno di 75 posti a sedere per i professionisti dell’informazione. La Federazione (FNSI) di riferimento della Stampa nasce nei primi anni del ‘900 con l’unione di categoria di Associazioni Regionali di Giornalisti, per rendere il Movimento Indipendente dalla Politica Locale e Nazionale. Per citarne alcuni Giovanni Papini fonda con Giuseppe Prezzolini La “VOCE”, mentre Gaetano Salvemini fonda L’UNITA’. La Storia narra che nel 1914 Mussolini direttore del “AVANTI” fonda a Milano “Il POPOLO D’ITALIA” per dare voce e risalto all’interventismo del Partito Socialista Italiano. Gli Industriali e l’area imprenditoriale hanno avuto grande importanza organizzativa per il benestare dell’ingresso dell’Italia nel Conflitto Mondiale. In queste circostanze storiche viene certamente ricordato l’atteggiamento neutrale della Stampa dell’ “AVVENIRE” con fede apostolica, la quale si oppone all’entrate della Nazione nel conflitto definendola una inutile strage. Le Foto hanno un’importanza strategica dell’informazione di stampa sin dall’inizio della Prima Guerra Mondiale.; da qui il Foto giornalismo pian piano si espande In ogni Organo Istituzionale, contro ogni propaganda Nazionalista con il passaggio definitivo all’utilizzo delle macchine fotografiche (modello Laica di Henry Cartier Bresson). Nella prima metà del ‘900 veniva la regolarità del Radiogiornale “LA GAZZETTA DEL POPOLO”.

Si introduce il colore nella Stampa Nazionale Italiana: “buona lettura Sportiva con la GAZZETTA DELLO SPORT

 

 

 

 

 

Gloria alla Storia ITALIA I-20: la VELA

Vederla per caso o meno, anche per la prima volta è una vera emozione attraccata al Molo di Castellammare di Stabia oppure nella bellissima Procida. Uno scafo, una barca a Vela diversa dalle altre, non dimostra la sua vera età, il legno essenziale  sia nelle linee che nella forma poco larga, con uno spigolo vivo nella prua come se fosse una freccia un profilo di  lama affilata pronta a solcare il mare. Uno Spettacolo, un rapporto perfetto fra lunghezza e larghezza  con un’imponente albero di sostegno alle maestose vele. La Barca ITALIA I-20 fu un progetto della Reale Federazione Italiana della Vela per competere alle Olimpiadi di Berlino nella prima metà del ‘900 contro Team e scafi tecnologicamente più avanzati      dell’ Epoca passata. Il varo fu nei Cantieri Navali Attilio Costaguta a Genova Voltri. L’equipaggio si misurò con campioni di primo livello, confermando sul campo marino fermezza e coraggio.

Il glorioso Team era così formato:

Leone Reggio; Bruno Bianchi; Luigi de Manico; Domenico Mordini; Enrico Massimo Poggi; Luigino Mino Poggi.